Su campo bianco, quasi a voler intendere le pagine bianche di un libro su cui, nel corso del tempo, si andranno ad imprimere i colori di emozioni e ricordi, appaiono, in un ideale e simbolico abbraccio, due importanti testimonianze della millenaria storia di Chieti: continuità nella diversità.
La Torre Vescovile, in laterizio del secolo XV, massiccia e quadrata, eretta da Colantonio Valignani, Vescovo e Conte di Chieti, adornata nella parte superiore con coppelle di maiolica policroma e merlature, appare in tutto il suo splendore stilizzata in grigio; il Campanile di San Giustino, la cui costruzione risale al 1335, indubbiamente “la caratteristica” della città, che sovrasta indomito con tutta la sua maestosità sulla collina e si erge e domina come un faro, Theate e le valli intorno, è invece riportato in rosso.
Due elementi da sempre testimoni silenti della storia della città che continuano nel loro ruolo e si proiettano nel futuro grazia all’arco presente sopra il nome della libreria, arco che, tra l’altro, rappresenta anche le volte presenti nella struttura.
La scelta dei colori grigio ardesia e rosso cinabro o vermiglio, sia per il nome dell’attività che per gli elementi architettonici presenti nel logo, non è casuale: oltre al perfetto connubio cromatico con il palazzo in cui “la NUOVA LIBRERIA BOSIO” si incastona come una pietra preziosa su una corona, il grigio ardesia testimonia il trascorrere del tempo, la storia d’annata da cui l’attuale libreria recepisce l’eredità, segnando con il rosso cinabro, un nuovo futuro tutto da vivere, colore del cuore, dell’amore, dell’energia in continuo movimento.